Uso Del Condizionale In Italiano

Uso Del Condizionale In Italiano


In italiano il condizionale si usa in quattro situazioni: In Italian, the conditional is used in four situations:
  1. desiderio (desire, intention)
  2. cortesia (expressing kindness, courtesy)
  3. consiglio (giving advice, suggestions)
  4. ipotesi (formulating a hypothesis, making assumptions, possibility)
E’ possibile usare un verbo modale (volere, dovere, potere) + un verbo infinito It is possible to express conditionals with a modal verb (want, must, can) + infinitive.
  1. desiderio > volere > vorrei... + verbo
  2. cortesia > potere > potresti + verbo…
  3. consiglio > dovere > dovresti + verbo...
  4. ipotesi > potere/dovere > potrebbe/dovrebbe + verbo...
Ecco alcuni esempi:
  1. vorrei un gelato. I would like an ice-cream.
  2. potresti aprire la finestra? Could you open the window?
  3. dovresti studiare tutti i giorni. You should study everyday.
  4. Con questo articolo potresti capire meglio il condizionale. After this article, you might understand the conditional form better.
Senza i verbi modali, possiamo usare il condizionale dei verbi di azione, aggiungendo alcuni avverbi o espressioni che specificano la funzione: We can use the conditional to express an action without using modal verbs if we add an adverb or an expression/phrase that specifies function:
  1. mangerei volentieri un gelato.
  2. apriresti la finestra, per favore?
  3. al posto tuo, studierei tutti i giorni.
  4. Con questo articolo capiresti probabilmente meglio il condizionale.
Volentieri esprime desiderio, per favore esprime cortesia, al posto tuo esprime consiglio, probabilmente esprime un’ ipotesi altamente probabile. Volentieri conveys desire, per favore conveys kindness, al posto tuo conveys advice, and probabilmente conveys an assumption. Condizionale semplice- verbi regolari: am-are prend-ere apr-ire io am-erei prend-erei apr-irei tu am-eresti prend-eresti apr-iresti lui/lei/Lei am-erebbe prend-erebbe apr-irebbe noi am-eremmo prend-eremmo apr-iremmo voi am-ereste prend-ereste apr-iresti loro am-erebbero prend-erebbero apr-irebbero Altre variazioni possibili:
  1. desiderio: mi piacerebbe, sarebbe bello…, avrei voglia di...
  2. cortesia: ti dispiacerebbe…,
  3. consigli: faresti bene a…, perché non…, sarebbe una buona idea…
  4. ipotesi: [ grammatica del futuro e del congiuntivo ]
Senza condizionale le frasi suonano un po’ forti. La scelta linguistica dipende dalla situazione e dalla relazione tra i parlanti: Without the conditional, these sentences sound a bit harsh and blunt:
  1. voglio un gelato (situazione di un bambino capriccioso rivolto ai genitori)
  2. apri la finestra (imperativo diretto informale, tipico di genitori o di persone autoritarie)
  3. studia tutti i giorni (imperativo diretto, possibile tra amici e in rapporti confidenziali)
  4. con questo articolo capisci meglio il condizionale (diventa una certezza)

Condizionale semplice- verbi irregolari: essere avere io sarei avrei tu saresti avresti lui/lei/Lei sarebbe avrebbe noi saremmo avremmo voi sareste avreste loro sarebbero avrebbero Altri verbi irregolari: verbo condizionale andare io andrei bere io berrei cadere io cadrei dare io darei dire io direi dovere io dovrei fare io farei potere io potrei rimanere io rimarrei sapere io saprei stare io starei tenere io terrei vedere io vedrei venire io verrei vivere io vivrei volere io vorrei I giornalisti usano moltissimo il condizionale per riportare informazioni e notizie non ancora confermate, quindi nell’area delle ipotesi. Se sbagliano usando il presente indicativo, possono essere denunciati per aver detto il falso. Invece il condizionale permette di non avere la responsabilità oggettiva di quello che si dice. Italian journalists often use the conditional to write about news that is not yet confirmed. We can consider this to be the “assumption conditional.” If they accidentally used the verb in the simple present, it would imply that the news they were writing about was true, and thus they could get sued for having reported inaccurate information. 
           Prova a leggere qualche notizia fresca in un giornale italiano su internet e controlla quanti condizionali trovi. Puoi commentare questo articolo raccontando cosa hai trovato.  Comments Activity: Ipotesi Scrivi (ovviamente in italiano) cosa faresti in queste situazioni se:  then post them in a comment at the end of this article: esempio: Oggi fa troppo caldo: vorrei andare al mare / mangerei volentieri una granita / Andrei al mare
 
  • l’anno prossimo vai in Italia per un lungo viaggio
  • non hai abbastanza soldi per comprare una nuova macchina
  • hai perso il portafoglio
  • hai trovato un portafoglio
  • c’e’ tanto lavoro in ufficio
  • fra un mese cominciano le vacanze
  • domani è il tuo compleanno
  • il centro è troppo rumoroso

Il condizionale passato (condizionale composto). (per livello intermedio-avanzato)

Il condizionale passato ha molti usi. Nel suo uso più semplice, possiamo considerare le stesse funzioni del presente, ma riportate nel passato, quindi un desiderio passato, un consiglio passato, un’ipotesi passata. Vediamo degli esempi sul desiderio passato:
  • Avrei voluto mangiare un gelato, ma la gelateria era chiusa.
In questo caso il condizionale passato indica che il desiderio non è stato realizzato a causa di un problema, spiegato subito dopo e introdotto da “ma…” Tuttavia il condizionale passato del desiderio esprime sempre una impossibilità a realizzarlo, anche senza specificarne il motivo. Osserva la frase.
  • Avrei voluto mangiare un gelato.
In questa frase è chiaro che la persona non ha potuto mangiare il gelato per un qualche problema che non specifica. Osserva ora questa frase:
  • Volevo mangiare un gelato
Anche qui c’e’ un desiderio passato, espresso con l’imperfetto. Secondo te questa frase è uguale o diversa dalla frase precedente?
  • Uguale
  • Diversa
Non continuare a leggere subito la risposta. Prova a pensarci un po’ e segnati la risposta. Poi controlla qui di seguito. Se io continuo la frase specificando il problema, come in questo modo:
  • Volevo mangiare un gelato, ma la gelateria era chiusa.
allora le frasi sono perfettamente identiche. Se invece non specifico il problema, e dico solo la prima parte dell’informazione con l’imperfetto, allora esistono due possibilità: il gelato è stato mangiato e il gelato non è stato mangiato:
  • Volevo mangiare un gelato (infatti l’ho mangiato subito)
  • Volevo mangiare un gelato (purtroppo non l’ho mangiato)
Quindi nella variante con l’imperfetto, se io non continuo la storia, se io sospendo la frase, la persona che mi ascolta, aspetta di sapere che succede, c’e’ un senso di incompletezza. E sicuramente mi domanderà cosa è successo, se alla fine l’ho mangiato o no. Se invece dico la frase con il condizionale composto (avrei voluto mangiare un gelato) è chiaro che alla fine non l’ho mangiato, e chi mi ascolta non ha bisogno di chiedermi altro. L’informazione è data completa. Avrei o Sarei ? Dipende dal verbo che segue. Se conosci bene come usare l’ausiliare nel passato prossimo, non avrai problemi, perchè la regola è la stessa:
  • avrei voluto mangiare ( mangiare - ho mangiato )
  • sarei voluto andare ( andare - sono andato )
  • avrei dovuto leggere ( leggere - ho letto )
  • sarei dovuto uscire ( uscire - sono uscito )
Osserviamo infine l’uso del consiglio al passato. Cosa significa un consiglio per il passato? Da un punto di vista pratico è completamente inutile, perchè il passato non si puo’ cambiare. Ma come sappiamo, a noi italiani piace parlare e commentare tutto, quindi questo tipo di condizionale è largamente usato, soprattutto dai chiacchieroni, che non perdono occasione di dire come e cosa bisognava fare per evitare certi problemi o certe conseguenze.
  • Ho mangiato troppo :(
  • avresti dovuto mangiare meno :)

  • Ho fatto un incidente :(
  • Saresti dovuta andare più piano ;)
Se questa conversazione avviene in chat, molto probabilmente avrà le faccine “emoticons” che sottolineano l’espressività del consiglio, che puo’ andare dall’ironico allo scherzoso. L’argomento del condizionale passato per le ipotesi nel passato è troppo vasto per essere trattato in questo capitolo, sia perchè richiede l’uso del congiuntivo da unire nella frase, sia perchè rientra in un tipo di grammatica che si chiama “periodo ipotetico” diviso in tre gradi. Se vi interessa, potete commentare qui di seguito per farne richiesta. Qualora sia di comune interesse, cercherò di scriverlo al più presto.
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Condizionale: come usarlo correttamente

Il condizionale è un modo verbale utilizzato comunemente sia nella nostra lingua che negli altri idiomi europei. A differenza del congiuntivo (con il quale a volte, per non dire spesso, viene confuso) non è particolarmente difficile da “maneggiare”, ma non sono poi così infrequenti suoi errati utilizzi, cosa che rende alcune frasi veramente bizzarre. Cerchiamo quindi di vedere a cosa serve esattamente e come utilizzarlo correttamente.
Per prima cosa è opportuno ripassare velocemente i tempi di questo modo verbale (uno dei sette modi che la lingua italiana contempla, gli altri sono l’indicativo, il congiuntivo, l’imperativo, l’infinito, il participio e il gerundio; il condizionale e i primi tre tempi di questa lista sono modi verbali espliciti, gli altri tre sono impliciti):
  • condizionale presente
  • condizionale futuro.
Il condizionale presente è la forma semplice del condizionale ed è quindi propriamente detto condizionale semplice; il condizionale futuro, invece, è la forma composta e viene pertanto detto condizionale composto.
Condizionale semplice
Cominciamo la nostra analisi prendendo in considerazione il condizionale semplice; esso va coniugato sostituendo le desinenze del modo infinito (cioè –are, -ere e –ire) con quelle che indichiamo nella tabella sottostante:

-are -ere -ire
io -erei -erei -irei
tu -eresti -eresti -iresti
lui, lei -erebbe -erebbe -irebbe
noi -eremmo -eremmo -iremmo
voi -ereste -ereste -ireste
loro -erebbero -erebbero -irebbero
In linea generale, come si vede, è molto semplice coniugare il condizionale presente; vediamo alcune particolarità:
  • i verbi in –are cambiano di vocale (la “a” diventa “e”);
  • i verbi che terminano in –ciare e -giare perdono la “i” (per esempio: cominciare –> comincerei, mangiare –> mangerei);
  • i verbi che terminano in –care e –gare prendono una “h” (per esempio: giocare –> giocherei, pagare –> pagherei).
I verbi ausiliari (avere ed essere), al condizionale presente si coniugano così:
  • avrei, sarei
  • avresti, saresti
  • avrebbe, sarebbe
  • avremmo, saremmo
  • avreste, sareste
  • avrebbero, sarebbero.
Nella coniugazione del condizionale semplice bisogna tenere conto di alcune irregolarità:
  • irregolarità numero 1: la desinenza di alcuni verbi perde la “a” oppure la “e”; è il caso di andare, avere, dovere, potere, sapere, vedere, vivere: andrei, avrei, dovrei ecc.
  • Irregolarità numero 2: la “a” della desinenza di alcuni verbi della prima coniugazione resta nella coniugazione del verbo; è il caso di dare, fare e stare: darei, farei, starei.
  • Irregolarità numero 3: in alcuni verbi, una parte della radice cade e, nella coniugazione del verbo, è presente un raddoppiamento della lettera “r”; è il caso di bere, porre, rimanere, tenere, tradurre, venire e volere: berrei, porrei, rimarrei, terrei, tradurrei, verrei, vorrei.
Nella nostra lingua, il condizionale presente si utilizza nell’apodosi di un periodo ipotetico (proposizione principale – reggente – correlata a una subordinata condizionale; con essa costituisce il periodo ipotetico) per far notare un avvenimento che potrebbe verificarsi nel presente a condizione che si realizzi (o che si sia realizzato un altro avvenimento); ecco due esempi: “Se tu ti impegnassi di più nello studio, otterresti maggiori risultati”; “Se tu avessi bevuto meno vino, ora non avresti la nausea”.
Il condizionale semplice si utilizza anche nelle proposizioni principali e nelle proposizioni dipendenti per:
  • esprimere un desiderio: “Vorrei tanto vincere al SuperEnalotto!”;
  • esprimere un’intenzione (anche non attuabile): “Vorrei acquistare quell’appartamento, quanto costa?”; “Vorrei acquistare quell’appartamento, ma è troppo costoso”.
  • esprimere una richiesta posta in modo cortese: “Mi mostrerebbe alcuni dei suoi modelli?”;
  • esprimere un’opinione personale espressa con una certa cautela, dare un consiglio: “A mio modesto parere, dovresti studiare con più impegno”;
  • esprimere una supposizione o riferire una notizia di cui non si è totalmente certi: “I responsabili sarebbero gli amministratori comunali”;
  • esprimere disappunto o irritazione in alcuni modi di dire: “E costui chi sarebbe?”; “E questo cosa vorrebbe dire?”; “Io non mi sarei mai permesso di agire in questo modo!”.
  • esprimere un dubbio nel discorso diretto: “Come potrei affrontare la questione?”;
  • esprimere un dubbio nel discorso indiretto: “Non riesco a capire in che altro modo potrei affrontare la questione”.
Condizionale composto
Una volta affrontato il condizionale semplice, è più agevole comprendere gli utilizzi del condizionale composto. Coniugarlo è molto facile; è sufficiente, infatti, combinare le forme del condizionale presente dei verbi ausiliari (ovvero avere ed essere) con il participio passato del verbo che si intende utilizzare. Esempi: io avrei parlato, essi avrebbero venduto, lei avrebbe udito.
Vediamo ora come viene utilizzato; in primis lo si adopera nell’apodosi dei periodi ipotetici per indicare un avvenimento che sarebbe successo nel passato qualora nello stesso passato si fosse verificata una determinata condizione: “Vedi Flavio; se avessi riflettuto meglio, non avresti scritto certe sciocchezze” (si ricorda che l’apodosi è, nel periodo ipotetico, la proposizione principale che esprime la conseguenza della condizione espressa nella subordinata detta protasi).
Similmente al condizionale semplice, il condizionale composto si utilizza nelle proposizioni principali o dipendenti per:
  • esprimere una supposizione: “Da quel che mi risulta, Isabella avrebbe subito serie conseguenze in seguito alla sua malattia”
  • esprimere un’opinione personale espressa con una certa cautela: “Secondo me, avresti dovuto studiare con maggiore impegno”;
  • esprimere un dubbio nel discorso diretto: “Con chi ne avrei dovuto parlare?”;
  • esprimere un dubbio nel discorso indiretto: “Francamente non riesco a capire in che altro modo avrei potuto affrontare la questione”.
Condizionale 

Quando siamo in presenza di un tempo al passato (soprattutto nel caso di proposizioni oggettive, soggettive e interrogative indirette), il condizionale composto viene usato per indicare un avvenimento che si sarebbe potuto realizzare successivamente; detto in altri termini, si usa il condizionale composto per esprimere l’idea del futuro facendo riferimento a un tempo passato. Vediamo un classico esempio: “Era ovvio che sarebbe stato squalificato; era imbottito di cortisone!”; un altro esempio: “Gli domandai se avrebbe terminato il lavoro entro i termini stabiliti”
L’esprimere l’idea del futuro nel passato (soprattutto con i verbi che esprimono previsioni, timori, speranze, promesse ecc.) può essere reso anche senza l’utilizzo del condizionale composto ricorrendo al congiuntivo imperfetto; la distinzione fra questi due usi è molto sfumata e, spesso, dipende dalla preferenza di chi scrive o pronuncia la frase; ciò che può distinguerli è che con il congiuntivo imperfetto oltre all’idea del futuro nel passato si può esprimere efficacemente anche la “contemporaneità”, mentre con il condizionale composto si indica che l’evento in questione va riferito a un momento futuro rispetto al tempo che è stato utilizzato nella proposizione principale; i due esempi seguenti chiariranno forse meglio di tante spiegazioni: “Speravo che tu mi aiutassi”; questa frase può sì riferirsi a un qualcosa avvenuto in un tempo passato, ma la si può utilizzare anche per esprimere una speranza presente; “Speravo che tu mi avresti aiutato” indica più esplicitamente una speranza proiettata in un tempo successivo.

 

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