Le preposizioni

Le preposizioni/Prepositions


A - CON - DA - DI - TRA/FRA - IN - PER - SU
Basic and contracted prepositions
The basic prepositions are: a, con, da, di, fra/tra, in, per, su
Prepositions are used before nouns - con il ghiaccio (with the ice) and pronouns - con me (with me).
a, da, di, in, su contract and combine with the definitive article to form a single word.
a + il = al ristorante (to the restaurant)


Preposizioni semplici e articolate
Le preposizioni sono: a, con, da, di, fra/tra, in. per, su
Le preposizioni sono usate prima dei sostantivi - con il pane (with the bread) e pronomi - per te (for you).
a, da, di, in, su si combinano con l'articolo determinativo


A + il = AL
       l' = ALL'
       lo = ALLO
       i = AI
       gli = AGLI
       la = ALLA
       le = ALLE

DA + il = DAL
          l' = DALL'
          lo = DALLO
          i = DAI
          gli = DAGLI
          la = DALLA
          le = DALLE

IN + il = NEL
        l' = NELL'
        lo = NELLO
        i = NEI
        gli = NEGLI
        la = NELLA
        le = NELLE

DI + il = DEL
        l' = DELL'
        lo = DELLO
        i = DEI
        gli = DEGLI
        la = DELLA
        le = DELLE

SU + il = SUL
       l' = SULL'
       lo = SULLO
       i = SUI
       gli = SUGLI
       la = SULLA
       le = SULLE


Vado (a+il) al mare.
Incontro Luigi (a+la) alla stazione.
Che salsa metti (in+gli) negli spaghetti?
Questa è la figlia (di+i) dei signori Bianchi.
Tutti vanno (a+lo) allo stadio a vedere la partita.

A (at/to/by)

Dativo (Indirect object)

Scrivo a Mario (I am writing to Mario)
Disatnza (distance)

a cinque chilometri da Firenze (five kilometres from Florence)
Età (age)

a dieci anni (when he was ten years old)
Luogo, città e punti cardinali (places, including towns and cardinal points)

a scuola (at school)
a casa (at home)
all'estero (abroad)
alla stazione (at the station)
a teatro (at the theatre)
a Firenze (in Florence)

Tempo (time)
alle cinque (at five o'clock)
a domani (see you tomorrow)
a lunedì (see you on monday)
a maggio (in May)
a Natale (at Christmas)

Modo/maniaera (means/manner)

viaggiare a 100 Km. all'ora (to travel at 100km an/per hour)
una stufa a gas (a gas heater)
un dolce alla panna (a cream cake)


DA (at/by/from/to)

Stare o andare da qualcuno (to be or to go to someone's home)

da Mario (at Mario's)
da lui (at his place)

Moto da luogo (point of departure)

John viene dall'Inghilterra (John comes from England)


DI (of)

Specificazione (specification)

un professore di storia (an history professor)
la città di Firenze (the city of Florence)
un amico di mio fratello (a friend of my brother, one of my brother's friends)
un quadro del Botticelli ( a painting by Botticelli)

Proprietà (ownership)

la casa di Paolo (Paolo's house)
l'auto di mio fratello (my brother's car)

Tempo (time)

un viaggio di un'ora (an hour's journey)
d'estate (in summer) d'inverno (in winter)
di notte (by night) di sera (in the evening)
di lunedì (on Monday)


IN (in/into)

Luogo (place)
vivere in Italia (to live in Italy)
essere in casa (to be at home)
è nel cassetto (it's in the drawer)
andare in Francia (to go to France)

Mezzo (means)
viaggiare in auto/bus/treno (to travel by car/bus/train)
Tempo (time)

in estate (in summer)
in giugno (in June)
nel 2004 (in 2004)

PER (for/to/through)

per 10 anni (for ten years)
per tanto tempo (for long time)
partire per Roma (to leave for Rome)


FRA/TRA (between/among)

fra/tra amici (amoung friends)
tra/fra otto ore (in eight hours)

CON (with/by)

Mario vive con i genitori (Mario lives with his parents)
viaggiare con l'automobile (to travel by car)

SU (on/upon/about)

sul tavolo (on he table)
salire sul treno (to get on the train)
cento metri sul livello del mare (a hundred meters above sea level)
un libro sul Rinascimento (a book on/about Renassance)


PREPOSIZIONI
Le preposizioni (dal latino praeponere ‘mettere davanti’) sono parti invariabili del discorso che, premesse a un nome, a un pronome, a un avverbio o a un verbo all’infinito, ne precisano la funzione sintattica
È in coma nel reparto di rianimazione dove è giunta dopo l’iniziale ricovero all’ospedale maggiore di Crema («La Stampa»)
L’insieme formato dalla preposizione e dalla parola che la segue si chiama complemento preposizionale.
Le preposizioni possono essere di vari tipi:
– le preposizioni proprie, che non hanno accento autonomo e possono fondersi con l’articolo dando luogo alle preposizioni articolate
di
a
da
in
con
su
per
tra o fra
le preposizioni proprie possono avere solo il ruolo grammaticale di preposizione e rappresentano un insieme chiuso;
– le preposizioni improprie, che hanno un accento autonomo e non ammettono le forme articolate
davanti (➔davanti o davanti a?)
dietro (➔dietro o dietro a?)
dopo
fuori
lontano
lungo
mediante
prima (➔prima che o prima di?)
sopra (➔sopra o sopra a?)
sotto (➔sotto o sotto a?)
le preposizioni improprie possono essere usate anche con altri ruoli grammaticali (aggettivi, verbi o avverbi) e rappresentano un insieme aperto;
– le preposizioni articolate, risultanti dalla fusione di una preposizione semplice propria con le forme dell’articolo determinativo

PREPOSIZIONI

le preposizioni articolate del, dello ecc. sono usate anche con il valore di articolo ➔partitivo
Ho bevuto del (articolo partitivo) vino del (preposizione articolata) Salento
anche le locuzioni ➔preposizionali, gruppi di parole che funzionano come un tutt’uno, vengono usate come preposizioni
si dedica a piccoli atti di teppismo in compagnia d’(= con) un amico di quelli che perderli è meglio che trovarli (E. Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo).
USI
Per le preposizioni con e per c’è la tendenza, ormai generalizzata, a evitare le forme composte delle preposizioni articolate
Le trattative vengono avviate solo con le Confessioni che abbiano ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica (www.governo.it)
Ospedale in tilt per il freddo: «Caldaia troppo vecchia» («La Stampa»)
Soltanto col e coi hanno ancora una certa frequenza, mentre sono rari nello scritto i composti collo, colla, cogli, colle, ai quali si preferisce con lo, con la, con gli, con le
Belfodil, un fisico da 191 cm per 86 kg, ha già esordito in Champions League col Lione («La Repubblica»)
si scattavano foto ricordo in sala d’Ercole – l’anticamera della sala consiliare – addobbata coi gonfaloni («La Repubblica»)
Delle forme composte con per, sopravvivono pel e pei, rare e percepite come ricercate (e usate spesso con intento ironico o parodistico)
browser che ogni giorno milioni di utenti utilizzano per navigare pei perigliosi flutti del web («La Repubblica»)
Sono ormai del tutto abbandonate le forme pello, pella, pegli, pelle, al posto delle quali si usano le forme separate per lo, per la, per gli, per le.Le preposizioni articolate (preposizioni semplici+articolo determinativo) si formano unendo le preposizioni semplici di, a, da, in, con, su + l’articolo determinativo. Le preposizioni semplici per, tra, fra quando sono seguite dall’articolo determinativo rimangono invariate, cioè non si uniscono all’articolo.

COME SI FORMANO LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Osserva la seguente tabella:
  il lo la l’ i gli le
di  del  dello  della  dell’ dei  degli  delle
a  al  allo  alla  all’  ai  agli  alle
da  dal  dallo dalla  dall’  dai  dagli  dalle
in  nel  nello  nella  nell’  nei  negli  nelle
con  col  collo  colla  con l’  coi  cogli  colle
su  sul  sullo  sulla  sull’  sui  sugli  sulle
COME SI USANO LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
Le preposizioni articolate seguono le regole dell’articolo determinativo, cioè prima di tutto bisogna scegliere la preposizione corretta da usare e poi l’articolo determinativo facendo come al solito attenzione a come inizia la parola che segue, al genere (maschile-femminile) e al numero (singolare-plurale).
Per esempio:

I libri sono nello zaino (i libri sono in+lo zaino); ho comprato un biglietto dell’autobus (ho comprato un biglietto di+l’ autobus); Maria telefona alle sue sorelle (Maria telefone a+le sue sorelle); l’insegnante ha corretto i compiti degli studenti (l’insegnante ha corretto i compiti di+gli studenti); Luca va dallo psicologo (Luca va da+lo psicologo); a Marta piace parlare cogli stranieri (a Marta piace parlare con+gli stranieri); la valigia è sull’armadio (la valigia è su+l’ armadio).

Alcuni esempi sull’uso delle preposizioni articolate:
DAL ⇒ dottore, dentista, tabaccaio, fruttivendolo, con i nomi delle professioni (dal macellaio, dal panettiere, dal veterinario, dal cartolaio, dal calzolaio, dal parrucchiere, dall’avvocato ecc.)

DAI ⇒miei (genitori), tuoi, suoi, miei cugini, signori Rossi ecc.

AL ⇒ cinema, mercato, ristorante, mare, bar, supermercato, parco, concerto, matrimonio ecc.
ALLA ⇒ stazione, posta, partita ecc.
ALL’ ⇒aereoporto, università, osteria ecc.
ALLE ⇒cinque, sei, dieci ecc.
Mi piacciono le persone cogli occhi scuri.
Quel libro è dell'insegnante.
La neve cade sui tetti delle case.
La gente si riversa negli stadi per vedere le partite di calcio.
Usciamo da scuola alle quattro.
Le calze sono nel cassetto della camera da letto.
Questi vestiti sono degli amici di Natalia.
Stasera vado a mangiare dai miei.
Mi sono svegliato all'alba.
Carlo entra nella Chiesa di Santa Croce coi suoi cugini. 

La proposizione (o frase) è l'espressione di una unità di senso compiuto, determinata sia rispetto alla modalità che rispetto al tempo.
Gli elementi essenziali di ogni proposizione sono:
1) il soggetto, cioè la persona o la cosa (concreta o astratta) di cui si parla;
2) il predicato, che esprime l'azione, lo stato, la qualità o l'esistenza del soggetto e che è costituito da un verbo (?).
Nella proposizione il bimbo piange il soggetto è il bimbo, mentre il predicato è piange.
Il soggetto - Il soggetto di una proposizione può essere rappresentato da un nome o da una qualunque parte del discorso usata come nome, o anche da un'intera proposizione: ad esempio, Il cane abbaia. Egli studia. Il bello piace. Lavorare stanca. Il troppo stroppia. Ahimé esprime dolore. Dire la verità giova a tutti. Nella prima proposizione, il soggetto è un nome; nella seconda, un pronome; nella terza, un aggettivo sostantivato; nella quarta, un verbo sostantivato; nella quinta, un avverbio sostantivato; nella sesta, un'interiezione sostantivata; nella settima, un'intera proposizione.

Il soggetto può essere unico (Giuseppe lavora), oppure multiplo (Mario e Daniela si sposano).

Può inoltre essere espresso, come negli esempi sopra riportati; o invece sottinteso: arriverò (sottinteso io) domani. In questo caso la proposizione si dice ellittica del soggetto (?). Di solito il soggetto non si esprime nell'imperativo (state zitti), con i verbi impersonali (piove) ed in certe locuzioni (e così sia).

Infine, nel caso del partitivo, il soggetto è introdotto dai partitivi (?) di, dei, dello, ecc., ma non va confuso con il complemento di specificazione (?) o altri complementi (?): ad esempio, Degli (cioè "alcuni") amici ci vennero incontro; C'è del (cioè, "un po' di") vino nel bicchiere.
Di regola il soggetto precede sempre il predicato. Tuttavia si pospone al predicato e talora, nei tempoi composti, si pone tra l'ausiliare (?) e il participio (?) quando ricorra uno dei seguenti casi:
  • all'inizio di una narrazione, specie quando il predicato sia il verbo essere, ma anche con altri verbi: 
  •  
  • ad esempio, Visse in quel tempo un principe, ecc. Fu in Orléans una fanciulla...;
  • nelle proposizioni incidentali (?), quando il predicato è espresso da un verbo che significhi dire, parlare, esclamare e simili: ad esempio, Figliuol mio, disse il maestro cortese;
  • quando si voglia dare maggior risalto al soggetto. Ad esempio, Mi paiono tutti matti costoro;
  • nelle interrogazioni dirette (?): ad esempio, Hai tu capito? Che pretendete voi?;
  • quando il predicato sia rappresentato da un infinito (?), o da un participio assoluto (?), o da un gerundio assoluto (?): ad esempio, non credevo esser io da tanto; sbagliando noi, imperante Augusto, partiti voi;
  • nelle esclamazioni: Bel destino è il mio!
Il predicato - Il predicato può essere di due specie:
a) predicato verbale, è quello formato da un verbo attivo, passivo, riflessivo: Fabio legge; Il libro è letto avidamente; Ada si pettina. I predicati di queste tre proposizioni sono i verbi legge, è letto, si pettina.
b) predicato nominale, formato da un nome (sostantivo o aggettivo) unito al soggetto per mezzo di una voce del verbo "essere" detta copula (?), o di un altro verbo copulativo e da un nome o aggettivo: ad esempio, Gli amici sono fedeli; Il leone è un animale. Nel primo esempio il predicato è formato dal verbo "essere" e da un aggettivo, fedeli; nel secondo, dal verbo "essere" e da un nome, un animale.
Attenzione a non confondere i due predicati (?). Perché il verbo essere non sempre è copula, potendo anche:
a) costituire l'ausiliare di un verbo, in un tempo composto (?); per cui esso non forma un predicato nominale, ma bensì verbale: ad esempio, il treno è partito; la casa fu demolita;
b) avere il significato di esistere, stare, appartenere e simili; anche in questo caso si tratta di predicato verbale: ad esempio, io sono (= esisto); egli è (= sta) in casa; l'auto è (= appartiene a) di mio padre.

Inoltre vi sono altri verbi che possono svolgere la funzione di copula che e si dividono in tre gruppi:
1) essere, parere, sembrare; stare, restare, rimanere;
2) divenire, diventare, riuscire, risultare, tornare, apparire, trasparire, andare e simili;
3) verbi effettivi (esser fatto, esser ridotto, esser reso); elettivi (essere eletto, proclamato, dichiarato); estimativi (essere stimato, giudicato, creduto); appellativi (essere chiamato, nominato, detto, appellato) al passivo.
Il predicato nominale, quando la copula è costituita - invece che dal verbo essere - da un verbo copulativo, prende il nome di complemento predicativo del soggetto: ad esempio, Egli fu proclamato campione; Voi siete eletti consiglieri.

Anche il predicato può essere unico: ad esempio, Carlo è bravo; oppure multiplo: ad esempio, Carlo è bravo e studioso; espresso o sottinteso: ad esempio, Chi è il primo della classe? Paolo (viene sottinteso è il primo della classe).
Una proposizione in cui è sottinteso il predicato si chiama proposizione ellittica nel predicato.
 

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