Italiano: Le parole capricciose della lingua italiana | Angolo dei Bimbi
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Attenzione alle parole capricciose, per chi le conoscesse già sono proprio quelle lì, quelle antipatiche. Riconoscerle é una delle principali difficoltà ortografiche che i bambini incontrano nel corso della scuola primaria. Inizialmente saranno difficili da riconoscere ma con il tempo diverranno anch’esse semplici da individuare e distinguere. Esse presentano all’interno i gruppi di lettere CU e non é semplice riconoscerle, e scriverle correttamente, perché hanno lo stesso suono (fonema) delle parole che contengono i gruppi QU e CQ. Tra quelle che contengono il gruppo CQU si possono riconoscere le codiddette parole che fanno parte della famiglia della parola acqua.
Tra le parole capricciose, ovvero quello che contengono il gruppo CU ricordiamo acuire, arcuare, arcuato, circuire, circuìto, circùito, cospicuo, cospicuamente, cui, cuocere, scuocere, ricuocere, cuoco, cuoca, cuoio, scuoiare, cuore, batticuore, rincuorare, evacuare, evacuato, evacuazione, innocuo, innocuità, innocuamente, percuotere, ripercuotere, perspicuo, perspicuità, perspicuamente, proficuo, proficuità, proficuamente, promiscuo, promiscuità, promiscuamente, scuola, doposcuola, riscuotere, scuotere, vacuo, vacuità e TACCUINO l’unica parola che contiene il gruppo CCU.
Tra le parole che contengono il gruppo QU ricordiamo che SOQQUADRO è l’unica parola che si scrive con due Q.
Per completare l’articolo segue l’infografica con l’elenco di alcune parole prima menzionate come appartenenti alla famiglia dell’acqua.
La conoscenza di alcune regole grammaticali e l’esercizio, nonchè l’uso di alcuni stratagemmi come imparare a memoria alcune filastrocche, aiuteranno l’alunno a superare gli ostacoli relativi alla comprensione dell’uso di questi tre suoni (fonemi) identici. Di seguito riportiamo due filastrocche, la prima che parla delle parole capricciose e la seconda della consonante Q.
Gli Indiani CU CU (di Rodari G.)
Conosci la tribù degli indiani CU CU?
C’è l’indiano CUORE che raccoglie le more.
C’è l’indiano CUOCO che accende il fuoco.
C’è CUOIO, un indianone che fa lo stregone.
C’è SCUOLA, l’indiana che fila e tesse la lana.
Conosci la tribù degli indiani CU CU?
Se li scrivi con la “Q” ride tutta la tribù.
Filastrocca della Q
Ti ricordi della consonante q?
Quella che dopo di lei vuole sempre la u!
E siccome le piace essere originale oltre alla u vuole anche un’altra vocale.
Attento però a non sbagliare: ci sono parole che solo con la c vogliono stare!
Approfondimento ad uso dei genitori:
REGOLE ORTOGRAFICHE SULL’USO DEI GRUPPI (SUONI/FONEMI) QU, CU e CQ
LE PAROLE CHE CONTENGONO “QU”
La sequenza di lettere “qu”, consonante q seguita dalla vocale u, non può mai stare da sola ma ha SEMPRE bisogno di una vocale che la segua.
REGOLA: “qu” è sempre seguita da vocale e mai da consonante. Avremo di conseguenza le sillabe: qua, que, qui, quo.
Esempi: quadro, questo, quindi, quota, etc…
Quando il suono corrispondente a qu/cu è seguito da vocale la scrittura corretta è qu+vocale.
Abbiamo ovviamente delle eccezioni che i bambini chiamano “parole capricciose”, riferendosi a quei vocaboli in cui il suono qu/cu, pur essendo seguito da vocale”, non si scrive qua, que, qui, quo ma cua, cue, cui, cuo.
LE COSIDDETTE PAROLE CAPRICCIOSE: CU+VOCALE
cuore, cuoco, cuocere, cospicuo, scuoiare, arcuato, scuola,
percuotere, scuotere, cuoio, promiscuo, riscuotere, circuito, acuire.
Si comportano allo stesso modo le parole che si differenziano dalle precedenti per genere e/o numero o che da esse derivano.
Per esempio: innocua, innocue, innocui, innocuo, innocuità, oppure cuoca, cuoco, cuoche, cuochi.
L’unica parola con ccu è taccuino.
LE PAROLE CHE CONTENGONO CU+CONSONANTE
Quando il suono “cu” è seguito da consonante non si utilizza mai “qu”
ma sempre “cu” proprio perché “qu” deve essere sempre seguito da
vocale.
Esempi: custodia, cupido, cura, cuscino, etc…
LE PAROLE CHE CONTENGONO “CQU”
Il raddoppiamento del suono “qq” si scrive “cq”. Unica eccezione: soqquadro.
REGOLA: si scrivono con “cqu” la parola acqua ed i suoi derivati, il verbo acquistare, la prima e la terza persona singolare nonché la terza persona plurale del passato remoto di verbi come piacere, tacere, giacere, nascere, nuocere.
Ecco alcuni esempi: acqua, acquarello, acquazzone, subacqueo, acquario, acquatico, risciacquare, annacquare, etc…
Io acquisto, tu acquistavi, io acquistai, noi acquisteremo, io ho acquistato…
Io nacqui, egli nacque, essi nacquero, io tacqui, egli tacque, essi
tacquero, io piacqui, egli piacque, essi piacquero, io giacqui, egli
giacque, essi giacquero, io nocqui, egli nocque, essi nocquero.
Troppi capricci in questa nostra lingua italiana, rilassatevi con un bel video da non perdere.
Si tratta dell’eclissi totale di luna gigante rossa del 28 settembre 2015.
Buona visione.
Fonte video
by Diego Crescenti (DCImage) on YouTube on YouTube.
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Approfondimento ad uso dei genitori:
REGOLE ORTOGRAFICHE SULL’USO DEI GRUPPI (SUONI/FONEMI) QU, CU e CQ
LE PAROLE CHE CONTENGONO “QU”
La sequenza di lettere “qu”, consonante q seguita dalla vocale u, non può mai stare da sola ma ha SEMPRE bisogno di una vocale che la segua.
REGOLA: “qu” è sempre seguita da vocale e mai da consonante. Avremo di conseguenza le sillabe: qua, que, qui, quo.
Esempi: quadro, questo, quindi, quota, etc…
Quando il suono corrispondente a qu/cu è seguito da vocale la scrittura corretta è qu+vocale.
Abbiamo ovviamente delle eccezioni che i bambini chiamano “parole capricciose”, riferendosi a quei vocaboli in cui il suono qu/cu, pur essendo seguito da vocale”, non si scrive qua, que, qui, quo ma cua, cue, cui, cuo.
LE COSIDDETTE PAROLE CAPRICCIOSE: CU+VOCALE
cuore, cuoco, cuocere, cospicuo, scuoiare, arcuato, scuola,
percuotere, scuotere, cuoio, promiscuo, riscuotere, circuito, acuire.
Si comportano allo stesso modo le parole che si differenziano dalle precedenti per genere e/o numero o che da esse derivano.
Per esempio: innocua, innocue, innocui, innocuo, innocuità, oppure cuoca, cuoco, cuoche, cuochi.
L’unica parola con ccu è taccuino.
LE PAROLE CHE CONTENGONO CU+CONSONANTE
Quando il suono “cu” è seguito da consonante non si utilizza mai “qu”
ma sempre “cu” proprio perché “qu” deve essere sempre seguito da
vocale.
Esempi: custodia, cupido, cura, cuscino, etc…
LE PAROLE CHE CONTENGONO “CQU”
Il raddoppiamento del suono “qq” si scrive “cq”. Unica eccezione: soqquadro.
REGOLA: si scrivono con “cqu” la parola acqua ed i suoi derivati, il verbo acquistare, la prima e la terza persona singolare nonché la terza persona plurale del passato remoto di verbi come piacere, tacere, giacere, nascere, nuocere.
Ecco alcuni esempi: acqua, acquarello, acquazzone, subacqueo, acquario, acquatico, risciacquare, annacquare, etc…
Io acquisto, tu acquistavi, io acquistai, noi acquisteremo, io ho acquistato…
Io nacqui, egli nacque, essi nacquero, io tacqui, egli tacque, essi
tacquero, io piacqui, egli piacque, essi piacquero, io giacqui, egli
giacque, essi giacquero, io nocqui, egli nocque, essi nocquero.
La lettera Q: come capire quando usarla, suoni ed esercizi
La Q va sempre in coppia con la U. Scopri come scegliere tra cu, qu e cqu e divertiti con i giochi interattivi!
Quadro e quindici, ma cuore e cuoco e anche acqua e acquisto! E infine taccuino e soqquadro… quanti modi diversi per scrivere lo stesso suono! Ma non preoccuparti: scoprirai presto come distinguere questi suoni e come capire dove va la C e dove la Q!
QU o CU?
Anche la Q è una consonante un po’ particolare, perché senza la U non può stare!
Ma allora come si fa a non confonderla con cu? C’è una regoletta semplice che ti può aiutare a scegliere tra qu e cu: se la U è seguita da una vocale allora devi scrivere Q, se invece la U è seguita da consonante serve la C.
Prima la Q, seconda la U, terza la vocale che vuoi tu!
La C con la U altre vocali non vuole più!
Ci sono però delle parole un po’ dispettose che non seguono questa regoletta: i nomi come cuore, cuoco, scuola, cuoio e circuito; gli aggettivi come innocuo, cospicuo, proficuo; i verbi come cuocere, scuotere e percuotere… Imparali anche tu e vedrai che non sbaglierai più!
Acqua e i suoi derivati: serve la lettera Q?
Il suono cq è simile a quello di una doppia C o Q. In italiano C e Q davanti a U non si raddoppiano mai… o meglio quasi mai! Solo due parole un po’ capricciose fanno eccezione: taccuino che si scrive con due C e soqquadro con due Q.
In tutti gli altri casi si usa cq: è facile da ricordare perché si trova in acqua e in tutti i suoi derivati: acquario, acquazzone, acquedotto, acquitrino, acquerello e anche acquolina!
C’è però anche qualche verbo che vuole cq: acquistare, nacque, piacque, tacque… Ricordateli tutti e non fare confusione!
Trova le parole con Q, C e CQ
Q, C e CQ: scegli il cartellone corretto!
Che ne dite di una bella sfida con i vostri compagni per imparare a scrivere bene le parole con cu, qu e cqu?
Divertitevi a ritagliare e colorare tre cartelloni, uno per la lettera Q, uno per la C e uno per il gruppo CQ e appendeteli alla parete della classe.
Nel frattempo l’insegnante preparerà tanti bei bigliettini, ognuno con scritta una parola contenente uno dei tre “suoni incriminati”. La parola, però, non sarà scritta per intero, ma avrà uno spazio vuoto proprio in corrispondenza delle lettere Q, C o CQ e saranno i bambini a doverla completare. Come?
Ogni alunno a turno pescherà da un sacchetto o da un cappello uno dei bigliettini preparati dall’insegnante e dovrà scegliere se la parola scritta va completata inserendo la lettera Q, la C oppure entrambe. Una volta presa la sua decisione metterà il bigliettino sul cartellone che gli sembra riportare il suono mancante. Se la scelta sarà esatta potrà incollarlo e riceverà un punto per sé o per la sua squadra; se invece avrà sbagliato dovrà passare il bigliettino al secondo giocatore che a sua volta dovrà cercare di completare correttamente la parola, scegliendo il cartellone giusto a cui attaccarla.
Vincerà l’alunno o la squadra che avrà completato più parole in modo esatto e che di conseguenza avrà accumulato più punti.
Facciamo una prova per verificare che le regole del gioco siano chiare:
- giocatore 1: pesca il bigliettino con scritto A_UERELLO; lo porta verso il cartellone con scritto Q. Oh no! Ha sbagliato, torna al suo posto e passa il bigliettino al giocatore 2.
- giocatore 2: porta il bigliettino verso il cartellone di CQ. Bravo! È la risposta esatta! Lo può incollare e guadagna un punto.
- giocatore 3: pesca un bigliettino con scritto S_UOLA e lo porta verso il cartellone con la C. Perfetto! Un punto anche per lui e un’altra parola sistemata al suo posto…
Capito il meccanismo? Non vi resta che mettervi in gioco e divertirvi con l’ortografia!